domenica 31 ottobre 2021

«Il Ddl Zan? Si poteva salvare: hanno cercato l’incidente»

 Lo ha detto Matteo Renzi? 

NO! 

Lo ha detto Romano Prodi, in TV, ieri sera.

Prodi ha continuato dicendo che sarebbe stato: «molto facile fare piccole modifiche, anche verbali, ma si è voluto strumentalizzare il tutto».

Dal fondatore dell’Ulivo arriva una ferma bocciatura del PD fino all’ultimo irremovibile su ogni tipo di modifica.

«Se uno vuole riformare quei piccoli aspetti della legge su cui si discuteva, bisognava andare caso per caso – ha detto Prodi – e si trova l’accordo».

Una volontà che lui stesso sospetta non deve esserci mai stata:

«Col voto segreto si voleva creare “l’incidente” e l’incidente c’è stato».

Soprattutto con i renziani di Italia viva, additati come i principali franchi tiratori del disegno di legge. Alla fine, in quella: «prova di forza, ha vinto la destra»

Fin qui Prodi che ha confermato implicitamente quello che ormai molti giornalisti e commentatori politici stanno dicendo apertamente su questa vicenda:

E’ stato il segretario PD, Letta, spinto dall’odio e dalla vendetta, ha ordire un vero complotto contro Matteo Renzi, utilizzando il voto sul ddl Zan

Il giorno prima del voto ha annunciato la volontà di trattare le modifiche richieste sul testo, da Italia Viva, da mesi.

Renzi, dato per risolto il problema, si trattava di piccole modifiche, è volato verso i suoi impegni internazionali alla Davos del Deserto.

La Future Investment Initiative, nota con il nome “Davos in the Desert” iniziata il 29 ottobre è un evento che ha ospitato circa 6.000 oratori provenienti da 30 Paesi, tra cui ufficiali statunitensi, presidenti di banche mondiali e dei maggiori fondi a livello internazionale. Tra gli ospiti il presidente del Brasile, Bolsonaro, il premier Indiano, Narendra Modi, e il monarca della Giordania, il re Abdullah II.

Mentre Renzi era all’estero, Letta ha “dimenticato” la trattiva, non l’ha neppure iniziata, è andato allo scontro con il centro-destra facendo mancare voti PD nel segreto dell’urna.  

Gli esperti parlano di almeno 40 voti mancanti, perché molti di Forza Italia e Gruppo misto hanno votato contro la tagliola, insieme ad Italia Viva, che, per altro, aveva solo 12 votanti.

Complotto riuscito: sacrificando il ddl Zan, Letta ha portato avanti la sua vendetta facendo ricadere la colpa della decadenza del provvedimento su Renzi che era in all’estero, per cercare di isolare e distruggere Italia Viva.

Sono partite subito manifestazioni “spontanee” contro Italia Viva che hanno visto in piazza assieme ai “buggerati arcobaleno”, dirigenti, assessori, consiglieri del PD.

Passato il primo momento di stupore per questo trappolone impensabile: sacrificare una legge giusta, per aberranti fini politici, Italia Viva ha reagito, dichiarando per bocca di una persona insospettabile come la senatrice Bellanova, che i senatori di Italia Viva hanno votato compatti contro la tagliola.  

Renzi poi lo ha ribadito con forza.

Sono cominciati ad emergere dai giornalisti e dai commentatori politici i primi dubbi su questo complotto Lettiano contro Renzi, dubbi che sono cresciuti ora dopo ora e che trovano il sigillo definito nelle parole di Romano Prodi, certo non un amico di Renzi.

Un Segretario del PD che affossa una possibile legge contro l’omofobia, per raggiungere vendette personali e consolidare il ricercato novello fronte popolare PD 5Stelle Leu, non è più un interlocutore politico serio e accettabile.

O nel PD emergono con forza i riformisti contestando questi comportamenti di staliniana memoria oppure ogni discorso con il PD deve considerarsi chiuso.

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

venerdì 29 ottobre 2021

Lucca, cosa ci aspetta nel 2022

Per i soli iscritti e simpatizzanti, vorrei provare in maniera costruttiva a vedere più in là del nostro naso e fare chiarezza su quanto ci aspetta nei prossimi mesi.

In modo che tutti ne siano coscienti e si preparino.

La politica può avere sempre dei cambiamenti, ma, ad OGGI, la situazione per le prossime elezioni a Lucca, vedrà la presenza di tre candidature forti per Sindaco.

Una del PD, una della Destra e una del Terzo Polo Riformista.

Già l’ultima volta c’era stata una candidata, Buonriposi, del terzo polo, che prese il 5%, ma questa volta la candidatura del terzo polo, sarà una candidatura forte.

Che sia il Del Ghingaro o che sia qualcun altro peraltro già disponibile, si correrà per una forte affermazione e, in particolari condizioni, anche per andare al ballottaggio, con i numerosi partiti e i movimenti civici che la sosterranno.

Sarà una campagna elettorale dura, senza se e senza ma.

Nei confronti della destra, sarà incentrata su temi nazionali: sovranismo, populismo, europeismo, no vax.

Nei confronti del candidato del PD sarà soprattutto sulla parte amministrativa, sulla gestione Tambellini, sia perché il PD è la forza di governo da dieci anni, ma anche perché ha fatto l’errore di candidare un assessore della giunta uscente, che farà per forza, incentrare il dibattito elettorale sulla gestione Tambellini, universalmente giudicata, insufficiente, approssimativa, senza una visione.

Il candidato del terzo polo porterà avanti le proposte dei partiti che lo sostengono, fra cui noi di Italia Viva, ma sarà inevitabile la critica alle scelte del passato, proprio perché il candidato scelto dal PD è stato un assessore per molti anni di Tambellini

Di qui a giugno avanzeremo le nostre proposte, messe in parallelo alle scelte incerte o sbagliate della passata Giunta: Assi Viari, Casello di Mugnano, Manifattura, Parcheggi, Paesi, San Concordio, ecc.

Corriamo per vincere e sarà inevitabile una conflittualità a destra e a sinistra, molto accesa, chiunque sarà il nostro candidato, se poi, fosse Del Ghingaro, ci saranno i fuochi artificiali, a meno di una conversione del PD, tipo Viareggio, che noi auspicheremmo. Si salverebbe il centro-sinistra con un Sindaco non PD.

Cercheremo voti a destra e sinistra, ma a sinistra, proprio per le insufficienze della Giunta Tambellini e la suicida candidatura di un assessore uscente, avremo campo maggiore e non dobbiamo avere pietà. Corriamo per sopravvivere e per ….vincere.

Difendere Tambellini non è più solo esprimere il proprio parere ma andare contro quella che sarà la nostra campagna elettorale, creando confusione negli iscritti e nell’elettorato e per quanto possibile sarebbe utile evitarlo senza voler attenuare, con questo, la nostra democrazia interna.

Se noi e il terzo polo avessimo condiviso l’attività della Giunta Tambellini non avremmo espresso e sostenuto un nostro candidato a Sindaco.

Prima della campagna elettorale dobbiamo discutere e definire il nostro Programma, confrontarlo con Azione e gli altri movimenti che sosterranno il candidato a Sindaco del Polo Riformista, terzo polo.

Per questo Programma, ogni iscritto o simpatizzante può proporre cose.  

Sul programma il gruppo dirigente è già in possesso di molte schede, che a breve inizieranno ad approfondire fra loro e, fatta una sintesi, le porteranno all’apprezzamento degli iscritti.

Alcune schede ancora non ci sono. Industria, Commercio, Turismo, Sanità, Sociale in primis e i responsabili di settore debbono impegnarsi a presentare le loro proposte al più presto.

Lista elettorale: dobbiamo cominciare ad individuare i possibili candidati per la o le liste elettorali, fra iscritti, simpatizzanti ma anche persone della società civile che vogliano fare questa battaglia con noi.

Su questo la Commissione incaricata deve lavorare senza remore e a 360°….qualche bel pezzo ha già dato una disponibilità di massima, sono ottimista.

Spese: Dobbiamo iniziare a raccogliere i fondi per la campagna elettorale, nel rispetto della legge, appena avremo il Tesoriere certificato.

Simbolo: dobbiamo scegliere il simbolo della lista civica, se sarà civica.

Territorio: Essenziale essere presenti sul territorio: creare posti di ascolto e propaganda nei paesi e nei quartieri, trovando dei punti di riferimento attivi.

Se il candidato sarà Del Ghingaro, che ha una sua collaudata struttura, saremo facilitati e avremo meno problemi, se sarà un'altra figura della società civile, ci sarà da lavorare molto di più.

Dobbiamo costruire un assetto organizzativo vestito sulla campagna elettorale che ci attende. Va fatto il prima possibile. Ne va della nostra sopravvivenza.

Dalle discussioni filosofiche così interessanti su Matteo qui Matteo là, occorre passare alla parte più prosaica….il fare….

Francesco Colucci



sabato 23 ottobre 2021

Giorgio si, Giorgio no

Da mesi compaiono segnali sui mass media locali di una possibile discesa in campo, di Giorgio Del Ghingaro, per Sindaco di Lucca, nelle elezioni del 2022.

Italia Viva ha valutato interessante la notizia e nel caso fosse vera, la giudica una cosa molto positiva, per la città di Lucca.

Una candidatura Del Ghingaro è autorevole, competitiva per la vittoria.

Un Sindaco che ha dimostrato a Capannori e Viareggio di essere capace, fantasioso, risolutivo, per i molti problemi di quei Comuni.

Sarebbe una candidatura che contrasterebbe l’assurda volontà del PD locale di imporre assessori della poco apprezzata Giunta Tambellini, che ha fatto il deserto attorno a sé, nella società civile lucchese.

Del Ghingaro sarebbe una candidatura civica, non di stretta osservanza PD, bensì di un centro aperto a sinistra, che può trovare consensi anche nella area liberale, non populista, e nei movimenti spontanei sorti in dissenso con le scelte della Giunta Tambellini o in liste civiche che si stanno preparando da mesi, per concorrere alle elezioni comunali di Lucca.

Una Candidatura certamente molto competitiva per sbarrare la strada a quella parte della destra lucchese, sovranista, populista e anche, nella parte di Barsanti, con assurde venature nostalgiche.

Il PD lucchese, con il suo ciarliero segretario di centro città, si è scagliato improvvidamente contro la possibilità di discesa in campo di Del Ghingaro.

Lo stesso Tambellini ha adombrato vetuste questioni di appartenenza territoriale.

Un PD strabico: da un lato, invoca l’unità di tutti i partiti di centro sinistra, impossibile con le modeste candidature di continuità imposte, dall’altro sembra contrastare l’eventuale candidatura Del Ghingaro, che potrebbe, questa sì, compattare tutto il centro-sinistra e allargarsi anche all’area liberale di centro, per essere vincente.

Riformisti per Lucca Viva







 

 

 

martedì 12 ottobre 2021

Chi è di sinistra e chi non lo è.

Una delle prerogative storiche dei vecchi partiti comunisti era di stabilire con assoluta certezza chi era di sinistra e chi non lo era. 

La loro parola era come il Battesimo, segnava per la vita.

Questa “bollinatura”, questa patente da dare per essere di sinistra o no è transitata inalterata nei partiti post-comunisti. In Italia, principalmente, al PD.

Per cui i programmi e le decisioni del PD sono sempre e solo di sinistra, quelli che si differenziano da loro, non lo sono, anzi sono di destra.

Questo assioma è non solo acquisito ma indiscutibile in Italia.

La sa bene Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, che ha visto bollare sdegnosamente come “non di sinistra” e quindi ha subito feroci attacchi dall’ala “purista” del PD, alcune delle pregevoli riforme del suo Governo, dal Job act alla riforma della Costituzione.

Fino a stabilire, dopo la restaurazione di sinistra nel PD, che tutto quello che faceva e diceva Matteo, non poteva essere mai di sinistra e doveva essere combattuto.

Lo stesso modo di pensare lo abbiamo nel PD tornato vergine anche a Lucca: vogliamo fare alcuni esempi anche per aprire il dibattito per la costruzione di un programma riformista, per le prossime elezioni comunali a Lucca.

Un Programma amministrativo per Italia Viva, ma anche per il terzo polo, per un candidato alternativo alla sinistra e alla destra, a Sindaco di Lucca.

Il Centro-storico all’interno delle Mura e la sorte dei Paesi e dei quartieri periferici saranno certamente due dei punti di maggior interesse programmatico delle prossime elezioni comunali.

Per il centro-storico come Italia Viva abbiamo elaborato nei mesi scorsi alcune proposte, anche originali: Forte stimolo ad un ritorno alla residenza, per evitare che la città dentro le Mura finisca per diventare, in alta stagione, un dormitorio per turisti e in bassa, uno squallido deserto.

Noi Riformisti vorremmo che la nuova amministrazione comunale lanciasse un grande piano di interventi massicci, mobilitando risorse con l’aiuto delle Fondazioni Bancarie, per realizzare numerose abitazioni “social housing” in affitto e in vendita, per consentire il ritorno nel centro, di giovani coppie e coppie di anziani, ma anche la realizzazione di spazi per il commercio per calmierare i prezzi dei fondi commerciali.

Non uno spot ma un programmato intervento poliennale, di grande impatto economico e numerico, mettendo a disposizione anche alcuni dei grandi contenitori abbandonati o sotto-occupati, presenti nel centro storico.

Quello del recupero di questi numerosi contenitori, pubblici e privati, per migliaia di metri cubi, è un secondo punto prioritario.

Facciamo un breve riepilogo: Manifattura Tabacchi, Caserma Lorenzini, una area grande quasi quanto quella della Manifattura, Mercato del Carmine, Cartiere di S Iacopo, enormi contenitori privati abbandonati da decine di anni.

I grandi immobili pubblici che con grande spreco di denaro pubblico sono stati male restaurati e per questo poco utilizzati dal vasto ex- Real Collegio, con annesso ex Ostello, chiuso da anni, all’enorme Palazzo Guinigi con annessa Torre, insulsamente restaurato senza riscaldamento e inutilizzabile, la Cavallerizza, restaurata e sotto-utilizzata, per mancanza di idee, l’ex cinema Nazionale, il Mignon, parte della Pia Casa e certamente ne scordiamo alcuni.

Un altro discorso andrà fatto per quei contenitori degnamente restaurati dalle Fondazioni Bancarie, che devono trovare, con Convenzioni, anche un utilizzo pubblico, come il San Francesco, l’ex Lazzi in Piazza San Martino

C’è nello Statuto delle Fondazioni un punto inaccettabile che deve essere rimosso: l’utilizzo di questi contenitori, anche quelli pubblici, restaurati, sono fruibili da tutti, ma non dai Partiti Politici, neppure a pagamento. Equiparati alla Mafia.

Un discorso a parte va fatto per le Chiese chiuse, i sotterranei e le casermette delle Mura, le scuole dismesse, ove un Comune attivo e propositivo deve poter fare di più e meglio.

Sull’utilizzo di questi contenitori e di altri che forse ho dimenticato, si gioca l’avvenire di Lucca e noi proponiamo che la prossima amministrazione, debba fare un piano complessivo di utilizzo degli stessi da realizzare ma mano negli anni.

Un grande piano di riutilizzo e recupero di questa parte considerevole di centro-storico, costruendo una proposta che voli alto e che dia una visione di sviluppo per una città vivibile, per almeno i prossimi dieci anni. Due mandati del nuovo Sindaco.

Di fronte abbiamo amministrazioni comunali di destra e di sinistra che negli ultimi 15 anni poco o nulla hanno fatto su queste problematiche dove occorre programmazione, fantasia, duro lavoro quotidiano e una visione di sviluppo complessivo.

Siamo contro decisioni affrettate e spot poco ponderati in nome del finto decisionismo degli ultimi otto mesi, dopo nove anni e passa di colpevole inerzia.

L’unico problema discusso è la Manifattura Sud, una parte dell’intero complesso, divenuto il centro del dibattito perché alla Fondazione CRLucca è venuto in mente di fare un progetto di utilizzo che, all’intento di restaurare il bene, corrispondesse anche un risultato economico per sé stessa, coinvolgendo una delle più grandi società italiane di gestione edilizia.

Giusto o sbagliato ce lo diranno presto gli elettori, non vogliamo riaprire polemiche.

Qui nasce il collegamento con il prologo su chi da patenti di “sinistra”.

Se siamo per le scelte di Tambellini e del PD, sulla Manifattura: quelle sciagurate di ieri e quelle improvvisate di oggi, otterremo subito la patente di essere di Sinistra.

Se siamo perplessi, perché una Giunta che ha avuto 9 anni davanti a sé, per decidere su tutti i contenitori abbandonati, e non lo ha fatto, voglia decidere oggi a spot, su una piccola parte di essi, senza alcuna programmazione complessiva, a otto mesi dalla sua dipartita, siamo di destra.

Se diciamo che sulla Manifattura tutta, sulla vicina ex Caserma Lorenzini, sulle Cartiere San Jacopo, un quarto di tutto il centro storico, si faccia un piano poliennale di restauri per appartamenti da dare in affitto e in vendita in social housing e fondi commerciali per abbassare gli affitti e per rendere nuovamente vissuto il centro storico, siamo di destra

Se invece approviamo la vendita improvvisata di un piccolo pezzo di Manifattura, senza alcuna programmazione del resto, e di tutti gli altri, siamo di sinistra.

Ci rifiutiamo di accettare questi modi di pensare.

Noi abbiamo le nostre posizioni, le nostre priorità che a mio parere sono assai più di sinistra di quelle proposte da Tambellini.

Non seguire Tambellini nei mesi scorsi, nonostante le “pressioni” interne ed esterne, ha preservato le autonome posizioni di Italia Viva, che sono state apprezzate da molti e non siamo stati coinvolti nelle conclusioni sciagurate della vicenda Coima.

Proporre che il Comune di Lucca inizi a prevedere e realizzare case e fondi social housing invece della vendita di pezzi di città, in appalti di dubbia liceità, sarà titolo di merito dei Riformisti e anche di Italia Viva e del futuro Terzo Polo, anche se i puristi del PD, ovunque allocati, ci scomunicheranno e ci bolleranno come non di sinistra.

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

domenica 10 ottobre 2021

Diamo voce e corpo alla vasta area di Riformisti e Liberali, che c’è in Italia

Grande il successo a Roma, della candidatura Calenda, che con il 20% dei voti porta, il terzo polo, a diventare il primo partito nella capitale.

I primi due eletti a Roma, nella lista Calenda, sono di Italia Viva e completano il successo unitario fra i partiti riformisti e liberali che la sostenevano.

Il polo Riformista e Liberale ha un buon successo di voti anche a Milano e in molte realtà piccole e grandi in Italia.

Italia Viva, in particolare, sconfigge gli addomesticati e falsi sondaggi del 2% raggiungendo risultati elettorali importanti in molte parti d’Italia e come ha sottolineato Matteo Renzi, “Il risultato di Italia Viva è incredibilmente superiore alle nostre aspettative Eleggiamo Sindaci iscritti al partito in tutta Italia, siamo determinanti in moltissimi comuni, abbiamo un numero impressionante di consiglieri e assessori…”

In provincia di Lucca i Riformisti si complimentano con Sara D’Ambrosio e Lorenzo Alessandrini eletti Sindaci di Altopascio e Seravezza.

I Riformisti hanno sostenuto pubblicamente ambedue queste candidature, partecipate da Azione e Italia Viva e festeggiano con gioia il loro successo.

Ad Altopascio una grande vittoria per l’indipendente Sara D’Ambrosio, che raccoglie il giusto premio di cinque anni di buon governo e di tanto impegno

A Seravezza il primo esperimento di “terzo polo” in Lucchesia, con Alessandrini, sostenuto da Italia Viva, Azione e Forza Italia, che sbaraglia gli avversari, fra cui il candidato del PD, Vice-Sindaco uscente, e la candidata del centro destra.

I Riformisti sono impegnati a far crescere un Terzo Polo in Italia e, a Lucca, a realizzare il sogno di una candidatura indipendente, da destra e sinistra, nelle elezioni del 2022.

La contrapposizione settaria fra destra e sinistra finisce per paralizzare la vita dei Comuni e rende difficile anche l’azione del Governo.

Se Matteo Renzi, con una azione coraggiosa e solitaria, non avesse reso possibile portare Matteo Draghi al governo, stemperando le contrapposizioni ideologiche fra destra e sinistra, l’Italia avrebbe perso i fondi europei e l’occasione di rinascita, che stiamo vivendo,

Come ha detto Matteo Renzi: “Adesso dobbiamo costruire un’area vasta di riformisti e liberali, tutti insieme” “L’area riformista (dai moderati che non vogliono Salvini e Meloni, fino ai democratici che non vogliono morire grillini) è fortissima.”

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

Alcune riflessioni, destinate ai solo iscritti di IV sulla vicenda Pertini

Credo che Italia Viva sia uscita molto bene da questa triste vicenda. Abbiamo avuto una buona visibilità sui mass media locali. Alberto, n...