Credo che Italia Viva sia uscita molto bene da questa triste vicenda.
Abbiamo avuto una buona visibilità sui mass media locali.
Alberto, nostro Presidente, ha tenuto una posizione equilibrata
e propositiva che ha condannato senza se e senza ma, l'assurdo voto contrario
della maggioranza di centro-destra a Pertini e a evidenziato una possibile
strumentalità del PD.
Destra e Sinistra escono da questa vicenda come due pugili
suonati, andati ambedue per bastonare sono stati entrambi bastonati.
Votare contro Pertini è come votare contro la Madonna.
E’ stato
fare una prova di forza, si doveva mandare la pratica alla preposta
Commissione, ma hanno prevalso gli Avanguardisti che volevano lo scontro fisico
da un lato e i Talebani di sinistra, dall’altro.
I Riformisti hanno giocato il solito ruolo di duri e
puri come deve essere un gruppo culturale e dall’altro, di sponda, a sostegno alle posizioni di Italia Viva.
Abbiamo per primi, dato una ferma condanna del voto contrario a Pertini, ed evidenziato comportamenti di alcuni consiglieri che sono pubblici ufficiali su cui Procura e Prefettura ha il dovere di accertare la verità dei fatti.
Abbiamo anche messo in luce la strumentalizzazione portata vanti dalla sinistra
sul nome di una Medaglia d’oro al Valor Militare, per qualche vantaggio politico
di partito, a danno dell’immagine di Lucca.
Devo dire per onestà politica che noi vecchi, io, Marchini, Angelini, ci ricordavamo che la giunta Favilla aveva deliberato una via a Pertini, assieme ad altre personalità.
Io lo ricordavo perché Mauro aveva accolta una
mia richiesta di una via a Bettino Craxi e Piero Angelini ricordava quella
intestata a suo padre senatore e antifascista.
Nessuno di noi riusciva a capire perché quella decisione
della Giunta Favilla non si fosse mai attuata. Marchini ricordava e lo ha
detto pubblicamente che la via Pertini era a Santa Maria del Giudice.
Poi gli uffici, in ritardo, sono riusciti a svelare il
mistero e Tambellini ha dovuto ammettere che la delibera di Favilla con il nome
Pertini era stata bloccata nella sua attuazione pratica, nel 2012, dalla sua Giunta, per una revisione sui nomi
inseriti.
Solo che Tambellini si è scordato di dire che in dieci anni la sua Giunta non è riuscita a dare seguito alla Via Pertini e a molte altre: ha solo intitolato una via a una attiva e brava consigliera comunale del PCI morta prematuramente.
Lei si, Pertini no.
Tambellini ha detto a sua scusante che cambiare nome a tante
vie, Pertini era una, creava disagio ai residenti che dovevano mutare i propri
documenti.
Non si cambiava nome a vie dedicate a persone, ma a quelle e sono tante indicate come: “Traversa n,1 o 2 della via XY”
Quelle vie minori
realizzate nel corso degli anni per l’urbanizzazione del territorio che non
erano state nomate subito a cui era ed è giusto dare un nome.
Dieci anni sono tantissimi per non trovare il tempo per dare attuazione ad una decisione di Favilla, rendendo concreta, la via
Pertini.
Per questo i Riformisti con forza e Italia Viva, con più
prudenza, hanno sempre parlato, di possibile strumentalizzazione sul
nome Pertini da parte della sinistra.
Sono tre gli ex-assessori, ora consiglieri di minoranza, di una Giunta che per dieci anni ha bloccato e mai attuato l’intitolazione, già deliberata, di una via a Pertini.
Appena scesi dalla carrozza del potere, gli stessi tre, hanno cominciato a strapparsi i capelli per la mancanza di una via per Pertini, che invece era già stata deliberata. e da loro bloccata.
Una volta, per una topica così, uno si dimetteva.
Il PD a Lucca ha una classe dirigente non all’altezza della
città, logorata da anni di potere totale e di Giunta Comunale immobile e per questo, perdente e
sconfitta, senza alcun futuro politico.
Solo un rinnovamento complessivo potrà dare slancio al PD
lucchese, non certo i tre ex assessori della Giunta Tambellini, da molti valutata come la peggiore Giunta di Lucca degli ultimi 50 anni.
Mi auguro che la brava consigliera comunale che è uscita dal
PD per costituire il gruppo LDE sia capace di distinguere, sempre più, la sua
azione da quella dei suoi ex colleghi.
Nessuno pensa che debba lasciare l’opposizione, dove è giusto
che rimanga, sapendo però valorizzare posizioni proprie, autonome dal PD.
Dobbiamo batterci perché intitolare una via a Pertini
adesso è riduttivo, gli va intitolato qualcosa di più rilevante che una via in
periferia.
Ottima la proposta di Alberto per il baluardo della Libertà,
come anche quella di Marchini del nuovo ponte sul Serchio.
Per quello basta la delibera del Presidente PD della Provincia, Menesini.
Chissa se lo farà visto che Pertini non è di Capannori.
Sarà la prossima richiesta dei Riformisti. Con due obiettivi:
se Menesini intitola il nuovo Ponte a Pertini, come giusto, la proposta è
nostra, se non lo fa, come probabile, conferma la scelta strumentale del PD su
Pertini.
Ora la politica è opportuno che vada in pausa per una decina di
giorni, ci sono i Comics e tutto il mondo ci guarda, le polemiche politiche
riprendano dopo il 5 novembre.
Novembre sarà un mese impegnativo, come Italia Viva dovremo cercare di dare attuazione alla prima richiesta di Alberto: trovare una sede al Partito,
Abbiamo poi il dibattito Costa Marattin, che per celebrare la
riunificazione politica su base provinciale di Italia Viva, Alberto, ha
annunciato si terrà a Viareggio.
Dovremo occuparci delle elezioni del Presidente della Provincia e iniziare a pensare alle nostre liste per le elezioni di giugno
2024.
Alberto e tutti gli scritti hanno fatto un lavoro impegnativo per il Congresso e il Tesseramento, ora dobbiamo mettere in pratica le indicazioni del nuovo Statuto del Partito andando a costituire molti Comitati Tematici che sono stati posti alla base dell'attività di Italia Viva.
Queste solo alcune riflessioni di un vecchio che soffre di insonnia, per alimentare un dibattito sulle cose reali e non per attivare polemiche, ricordando che i Riformisti non sono un partito ne una corrente, ma solo un piccolissimo gruppo culturale che gestice anche il Blog Think Tank Reformists e un Comitato di Italia Viva, questo invero con scarsa fortuna...ma che speriamo presto di poter rilanciare in attuazione al nuovo Statuto di Italia Viva, sancito dal Congresso.
Francesco Colucci