mercoledì 25 ottobre 2023

Alcune riflessioni, destinate ai solo iscritti di IV sulla vicenda Pertini

Credo che Italia Viva sia uscita molto bene da questa triste vicenda.

Abbiamo avuto una buona visibilità sui mass media locali.

Alberto, nostro Presidente, ha tenuto una posizione equilibrata e propositiva che ha condannato senza se e senza ma, l'assurdo voto contrario della maggioranza di centro-destra a Pertini e a evidenziato una possibile strumentalità del PD.

Destra e Sinistra escono da questa vicenda come due pugili suonati, andati ambedue per bastonare sono stati entrambi bastonati.

Votare contro Pertini è come votare contro la Madonna. 

E’ stato fare una prova di forza, si doveva mandare la pratica alla preposta Commissione, ma hanno prevalso gli Avanguardisti che volevano lo scontro fisico da un lato e i Talebani di sinistra, dall’altro.

I Riformisti hanno giocato il solito ruolo di duri e puri come deve essere un gruppo culturale e dall’altro, di sponda, a sostegno alle posizioni di Italia Viva.

Abbiamo per primi, dato una ferma condanna del voto contrario a Pertini, ed evidenziato comportamenti di alcuni consiglieri che sono pubblici ufficiali su cui Procura e Prefettura ha il dovere di accertare la verità dei fatti.

Abbiamo anche messo in luce la strumentalizzazione portata vanti dalla sinistra sul nome di una Medaglia d’oro al Valor Militare, per qualche vantaggio politico di partito, a danno dell’immagine di Lucca.

Devo dire per onestà politica che noi vecchi, io, Marchini, Angelini, ci ricordavamo che la giunta Favilla aveva deliberato una via a Pertini, assieme ad altre personalità. 

Io lo ricordavo perché Mauro aveva accolta una mia richiesta di una via a Bettino Craxi e Piero Angelini ricordava quella intestata a suo padre senatore e antifascista.

Nessuno di noi riusciva a capire perché quella decisione della Giunta Favilla non si fosse mai attuata. Marchini ricordava e lo ha detto pubblicamente che la via Pertini era a Santa Maria del Giudice.

Poi gli uffici, in ritardo, sono riusciti a svelare il mistero e Tambellini ha dovuto ammettere che la delibera di Favilla con il nome Pertini era stata bloccata nella sua attuazione pratica, nel 2012, dalla sua Giunta, per una revisione sui nomi inseriti.

Solo che Tambellini si è scordato di dire che in dieci anni la sua Giunta non è riuscita a dare seguito alla Via Pertini e a molte altre: ha solo intitolato una via a una attiva e brava consigliera comunale del PCI morta prematuramente. 

Lei si, Pertini no.

Tambellini ha detto a sua scusante che cambiare nome a tante vie, Pertini era una, creava disagio ai residenti che dovevano mutare i propri documenti.

Non si cambiava nome a vie dedicate a persone, ma a quelle e sono tante indicate come: “Traversa n,1 o 2 della via XY” 

Quelle vie minori realizzate nel corso degli anni per l’urbanizzazione del territorio che non erano state nomate subito a cui era ed è giusto dare un nome.

Dieci anni sono tantissimi per non trovare il tempo per dare attuazione ad una decisione di Favilla, rendendo concreta, la via Pertini.

Per questo i Riformisti con forza e Italia Viva, con più prudenza, hanno sempre parlato, di possibile strumentalizzazione sul nome Pertini da parte della sinistra.

Sono tre gli ex-assessori, ora consiglieri di minoranza, di una Giunta che per dieci anni ha bloccato e mai attuato l’intitolazione, già deliberata, di una via a Pertini.

Appena scesi dalla carrozza del potere, gli stessi tre, hanno cominciato a strapparsi i capelli per la mancanza di una via per Pertini, che invece era già stata deliberata. e da loro bloccata. 

Una volta, per una topica così, uno si dimetteva.

Il PD a Lucca ha una classe dirigente non all’altezza della città, logorata da anni di potere totale e di Giunta Comunale immobile e per questo, perdente e sconfitta, senza alcun futuro politico.

Solo un rinnovamento complessivo potrà dare slancio al PD lucchese, non certo i tre ex assessori della Giunta Tambellini, da molti valutata come la peggiore Giunta di Lucca degli ultimi 50 anni.

Mi auguro che la brava consigliera comunale che è uscita dal PD per costituire il gruppo LDE sia capace di distinguere, sempre più, la sua azione da quella dei suoi ex colleghi.

Nessuno pensa che debba lasciare l’opposizione, dove è giusto che rimanga, sapendo però valorizzare posizioni proprie, autonome dal PD.

Dobbiamo batterci perché intitolare una via a Pertini adesso è riduttivo, gli va intitolato qualcosa di più rilevante che una via in periferia.

Ottima la proposta di Alberto per il baluardo della Libertà, come anche quella di Marchini del nuovo ponte sul Serchio.

Per quello basta la delibera del Presidente PD della Provincia, Menesini.

Chissa se lo farà visto che Pertini non è di Capannori.

Sarà la prossima richiesta dei Riformisti. Con due obiettivi: se Menesini intitola il nuovo Ponte a Pertini, come giusto, la proposta è nostra, se non lo fa, come probabile, conferma la scelta strumentale del PD su Pertini.

Ora la politica è opportuno che vada in pausa per una decina di giorni, ci sono i Comics e tutto il mondo ci guarda, le polemiche politiche riprendano dopo il 5 novembre.

Novembre sarà un mese impegnativo, come Italia Viva dovremo cercare di dare attuazione alla prima richiesta di Alberto: trovare una sede al Partito, 

Abbiamo poi il dibattito Costa Marattin, che per celebrare la riunificazione politica su base provinciale di Italia Viva, Alberto, ha annunciato si terrà a Viareggio.

Dovremo occuparci delle elezioni del Presidente della Provincia e iniziare a pensare alle nostre liste per le elezioni di giugno 2024.

Alberto e tutti gli scritti hanno fatto un lavoro impegnativo per il Congresso e il Tesseramento, ora dobbiamo mettere in pratica le indicazioni del nuovo Statuto del Partito andando a costituire molti Comitati Tematici che sono stati posti alla base dell'attività di Italia Viva.

Queste solo alcune riflessioni di un vecchio che soffre di insonnia, per alimentare un dibattito sulle cose reali e non per attivare polemiche, ricordando che i Riformisti non sono un partito ne una corrente, ma solo un piccolissimo gruppo culturale che gestice anche il Blog Think Tank Reformists e un Comitato di Italia Viva, questo invero con scarsa fortuna...ma che speriamo presto di poter rilanciare in attuazione al nuovo Statuto di Italia Viva, sancito dal Congresso.

Francesco Colucci



lunedì 18 luglio 2022

Vogliamo Mario Draghi

Matteo Renzi ha lanciato un appello perché Mario Draghi resti a capo del governo italiano, fino alle elezioni del prossimo anno.

I Riformisti per Lucca Viva sostengono questa petizione per Draghi e invitano tutti a sottoscriverla su questo sito:

https://www.italiaviva.it/petizione_draghi_resti_a_palazzo_chigi

I Grillini si sono dimostrati per l’ennesima volta un danno per l’Italia e gli Italiani: ogni loro iniziativa in questi anni si è dimostrata assurda, fallimentare e nociva.

Spiace che il PD abbia definito Conte: “punto di riferimento fortissimo dei progressisti” e consideri i grillini e il loro schieramento con Pd-Leu una prospettiva politica per le prossime elezioni.

I Riformisti esprimono apprezzamento per l’iniziativa del Sindaco di Lucca, Mario Pardini, a sostegno dell’appello dei Sindaci italiani, perché Mario Draghi continui a governare l’Italia, fino alle elezioni, previste fra pochi mesi.

Quattro anni fa il 33% degli italiani annebbiati da proposte populiste votò i grillini, impreparati e pericolosi.

Oggi oltre il 20% vorrebbe votare la Meloni dimostrando che la passione degli italiani per farsi prendere per il naso da proposte populiste e persone impreparate permane immutata.

Francesco Colucci, Riformisti


PS: Sono state raggiunte, in due giorni, quasi centomila firme.

Anche a Lucca centinaia di persone hanno firmato la petizione e tutti la possono firmare, nel testo che riportiamo:

Siamo cittadini sconvolti dalla decisione dei Grillini di far dimettere Mario Draghi da Presidente del Consiglio. Ci sembra una scelta assurda e contro l’interesse degli italiani, specie in un momento così delicato a livello internazionale.

Chiediamo a Mario Draghi di tornare a Palazzo Chigi con un programma chiaro su pochi punti da comunicare in Parlamento, senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia.

Vogliamo che Draghi guidi l’Italia almeno fino alle elezioni del 2023.

Per firmare la petizione on line:

https://www.italiaviva.it/petizione_draghi_resti_a_palazzo_chigi

 


lunedì 20 dicembre 2021

Parlando, con il dovuto rispetto, del PD lucchese:

Elezioni Provinciali: Il segretario territoriale del PD, Andreuccetti, parla di grande successo del PD per aver ottenuto la maggioranza assoluta degli eletti.

Invero il PD perde un seggio, scende da 7 a 6, il polo riformista, presentatosi per la prima volta, raccoglie 3 seggi e il centrodestra scende da 5 a 3.

Il PD in queste elezioni ha perso la maggioranza assoluta che aveva prima: 7 seggi su 12, ora ne ha 6, che non fa maggioranza.

Governerà ancora da solo grazie al voto del Presidente, che non era oggetto di queste votazioni e il cui rinnovo andrà invece fra due anni.

Primarie del PD a Lucca: organizzate con liste e partitini satelliti, hanno votato 2356 lucchesi e ha vinto il “predestinato” con 1357 preferenze, che sarà il candidato della sinistra, a Sindaco.

Gli aventi diritto al voto nel Comune di Lucca sono circa 78.000 e quattro anni fa hanno votato per il Sindaco poco meno di 40.000 persone.

Erano candidati a queste primarie due assessori da circa 10 anni, della Giunta Tambellini, di un partito, il PD, al potere solitario, da altrettanti anni.

Le primarie hanno visto 2.356 votanti, con grandi foto dei candidati, pagine pubblicitarie sui mass media, presenza del Segretario Nazionale Letta.

La conclusione è affidata ad una frase di William Shakespeare: “Much Ado About Nothing”….ovvero…. molto rumor, per nulla

Francesco Colucci, Riformisti per Lucca Viva



 

domenica 31 ottobre 2021

«Il Ddl Zan? Si poteva salvare: hanno cercato l’incidente»

 Lo ha detto Matteo Renzi? 

NO! 

Lo ha detto Romano Prodi, in TV, ieri sera.

Prodi ha continuato dicendo che sarebbe stato: «molto facile fare piccole modifiche, anche verbali, ma si è voluto strumentalizzare il tutto».

Dal fondatore dell’Ulivo arriva una ferma bocciatura del PD fino all’ultimo irremovibile su ogni tipo di modifica.

«Se uno vuole riformare quei piccoli aspetti della legge su cui si discuteva, bisognava andare caso per caso – ha detto Prodi – e si trova l’accordo».

Una volontà che lui stesso sospetta non deve esserci mai stata:

«Col voto segreto si voleva creare “l’incidente” e l’incidente c’è stato».

Soprattutto con i renziani di Italia viva, additati come i principali franchi tiratori del disegno di legge. Alla fine, in quella: «prova di forza, ha vinto la destra»

Fin qui Prodi che ha confermato implicitamente quello che ormai molti giornalisti e commentatori politici stanno dicendo apertamente su questa vicenda:

E’ stato il segretario PD, Letta, spinto dall’odio e dalla vendetta, ha ordire un vero complotto contro Matteo Renzi, utilizzando il voto sul ddl Zan

Il giorno prima del voto ha annunciato la volontà di trattare le modifiche richieste sul testo, da Italia Viva, da mesi.

Renzi, dato per risolto il problema, si trattava di piccole modifiche, è volato verso i suoi impegni internazionali alla Davos del Deserto.

La Future Investment Initiative, nota con il nome “Davos in the Desert” iniziata il 29 ottobre è un evento che ha ospitato circa 6.000 oratori provenienti da 30 Paesi, tra cui ufficiali statunitensi, presidenti di banche mondiali e dei maggiori fondi a livello internazionale. Tra gli ospiti il presidente del Brasile, Bolsonaro, il premier Indiano, Narendra Modi, e il monarca della Giordania, il re Abdullah II.

Mentre Renzi era all’estero, Letta ha “dimenticato” la trattiva, non l’ha neppure iniziata, è andato allo scontro con il centro-destra facendo mancare voti PD nel segreto dell’urna.  

Gli esperti parlano di almeno 40 voti mancanti, perché molti di Forza Italia e Gruppo misto hanno votato contro la tagliola, insieme ad Italia Viva, che, per altro, aveva solo 12 votanti.

Complotto riuscito: sacrificando il ddl Zan, Letta ha portato avanti la sua vendetta facendo ricadere la colpa della decadenza del provvedimento su Renzi che era in all’estero, per cercare di isolare e distruggere Italia Viva.

Sono partite subito manifestazioni “spontanee” contro Italia Viva che hanno visto in piazza assieme ai “buggerati arcobaleno”, dirigenti, assessori, consiglieri del PD.

Passato il primo momento di stupore per questo trappolone impensabile: sacrificare una legge giusta, per aberranti fini politici, Italia Viva ha reagito, dichiarando per bocca di una persona insospettabile come la senatrice Bellanova, che i senatori di Italia Viva hanno votato compatti contro la tagliola.  

Renzi poi lo ha ribadito con forza.

Sono cominciati ad emergere dai giornalisti e dai commentatori politici i primi dubbi su questo complotto Lettiano contro Renzi, dubbi che sono cresciuti ora dopo ora e che trovano il sigillo definito nelle parole di Romano Prodi, certo non un amico di Renzi.

Un Segretario del PD che affossa una possibile legge contro l’omofobia, per raggiungere vendette personali e consolidare il ricercato novello fronte popolare PD 5Stelle Leu, non è più un interlocutore politico serio e accettabile.

O nel PD emergono con forza i riformisti contestando questi comportamenti di staliniana memoria oppure ogni discorso con il PD deve considerarsi chiuso.

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

venerdì 29 ottobre 2021

Lucca, cosa ci aspetta nel 2022

Per i soli iscritti e simpatizzanti, vorrei provare in maniera costruttiva a vedere più in là del nostro naso e fare chiarezza su quanto ci aspetta nei prossimi mesi.

In modo che tutti ne siano coscienti e si preparino.

La politica può avere sempre dei cambiamenti, ma, ad OGGI, la situazione per le prossime elezioni a Lucca, vedrà la presenza di tre candidature forti per Sindaco.

Una del PD, una della Destra e una del Terzo Polo Riformista.

Già l’ultima volta c’era stata una candidata, Buonriposi, del terzo polo, che prese il 5%, ma questa volta la candidatura del terzo polo, sarà una candidatura forte.

Che sia il Del Ghingaro o che sia qualcun altro peraltro già disponibile, si correrà per una forte affermazione e, in particolari condizioni, anche per andare al ballottaggio, con i numerosi partiti e i movimenti civici che la sosterranno.

Sarà una campagna elettorale dura, senza se e senza ma.

Nei confronti della destra, sarà incentrata su temi nazionali: sovranismo, populismo, europeismo, no vax.

Nei confronti del candidato del PD sarà soprattutto sulla parte amministrativa, sulla gestione Tambellini, sia perché il PD è la forza di governo da dieci anni, ma anche perché ha fatto l’errore di candidare un assessore della giunta uscente, che farà per forza, incentrare il dibattito elettorale sulla gestione Tambellini, universalmente giudicata, insufficiente, approssimativa, senza una visione.

Il candidato del terzo polo porterà avanti le proposte dei partiti che lo sostengono, fra cui noi di Italia Viva, ma sarà inevitabile la critica alle scelte del passato, proprio perché il candidato scelto dal PD è stato un assessore per molti anni di Tambellini

Di qui a giugno avanzeremo le nostre proposte, messe in parallelo alle scelte incerte o sbagliate della passata Giunta: Assi Viari, Casello di Mugnano, Manifattura, Parcheggi, Paesi, San Concordio, ecc.

Corriamo per vincere e sarà inevitabile una conflittualità a destra e a sinistra, molto accesa, chiunque sarà il nostro candidato, se poi, fosse Del Ghingaro, ci saranno i fuochi artificiali, a meno di una conversione del PD, tipo Viareggio, che noi auspicheremmo. Si salverebbe il centro-sinistra con un Sindaco non PD.

Cercheremo voti a destra e sinistra, ma a sinistra, proprio per le insufficienze della Giunta Tambellini e la suicida candidatura di un assessore uscente, avremo campo maggiore e non dobbiamo avere pietà. Corriamo per sopravvivere e per ….vincere.

Difendere Tambellini non è più solo esprimere il proprio parere ma andare contro quella che sarà la nostra campagna elettorale, creando confusione negli iscritti e nell’elettorato e per quanto possibile sarebbe utile evitarlo senza voler attenuare, con questo, la nostra democrazia interna.

Se noi e il terzo polo avessimo condiviso l’attività della Giunta Tambellini non avremmo espresso e sostenuto un nostro candidato a Sindaco.

Prima della campagna elettorale dobbiamo discutere e definire il nostro Programma, confrontarlo con Azione e gli altri movimenti che sosterranno il candidato a Sindaco del Polo Riformista, terzo polo.

Per questo Programma, ogni iscritto o simpatizzante può proporre cose.  

Sul programma il gruppo dirigente è già in possesso di molte schede, che a breve inizieranno ad approfondire fra loro e, fatta una sintesi, le porteranno all’apprezzamento degli iscritti.

Alcune schede ancora non ci sono. Industria, Commercio, Turismo, Sanità, Sociale in primis e i responsabili di settore debbono impegnarsi a presentare le loro proposte al più presto.

Lista elettorale: dobbiamo cominciare ad individuare i possibili candidati per la o le liste elettorali, fra iscritti, simpatizzanti ma anche persone della società civile che vogliano fare questa battaglia con noi.

Su questo la Commissione incaricata deve lavorare senza remore e a 360°….qualche bel pezzo ha già dato una disponibilità di massima, sono ottimista.

Spese: Dobbiamo iniziare a raccogliere i fondi per la campagna elettorale, nel rispetto della legge, appena avremo il Tesoriere certificato.

Simbolo: dobbiamo scegliere il simbolo della lista civica, se sarà civica.

Territorio: Essenziale essere presenti sul territorio: creare posti di ascolto e propaganda nei paesi e nei quartieri, trovando dei punti di riferimento attivi.

Se il candidato sarà Del Ghingaro, che ha una sua collaudata struttura, saremo facilitati e avremo meno problemi, se sarà un'altra figura della società civile, ci sarà da lavorare molto di più.

Dobbiamo costruire un assetto organizzativo vestito sulla campagna elettorale che ci attende. Va fatto il prima possibile. Ne va della nostra sopravvivenza.

Dalle discussioni filosofiche così interessanti su Matteo qui Matteo là, occorre passare alla parte più prosaica….il fare….

Francesco Colucci



sabato 23 ottobre 2021

Giorgio si, Giorgio no

Da mesi compaiono segnali sui mass media locali di una possibile discesa in campo, di Giorgio Del Ghingaro, per Sindaco di Lucca, nelle elezioni del 2022.

Italia Viva ha valutato interessante la notizia e nel caso fosse vera, la giudica una cosa molto positiva, per la città di Lucca.

Una candidatura Del Ghingaro è autorevole, competitiva per la vittoria.

Un Sindaco che ha dimostrato a Capannori e Viareggio di essere capace, fantasioso, risolutivo, per i molti problemi di quei Comuni.

Sarebbe una candidatura che contrasterebbe l’assurda volontà del PD locale di imporre assessori della poco apprezzata Giunta Tambellini, che ha fatto il deserto attorno a sé, nella società civile lucchese.

Del Ghingaro sarebbe una candidatura civica, non di stretta osservanza PD, bensì di un centro aperto a sinistra, che può trovare consensi anche nella area liberale, non populista, e nei movimenti spontanei sorti in dissenso con le scelte della Giunta Tambellini o in liste civiche che si stanno preparando da mesi, per concorrere alle elezioni comunali di Lucca.

Una Candidatura certamente molto competitiva per sbarrare la strada a quella parte della destra lucchese, sovranista, populista e anche, nella parte di Barsanti, con assurde venature nostalgiche.

Il PD lucchese, con il suo ciarliero segretario di centro città, si è scagliato improvvidamente contro la possibilità di discesa in campo di Del Ghingaro.

Lo stesso Tambellini ha adombrato vetuste questioni di appartenenza territoriale.

Un PD strabico: da un lato, invoca l’unità di tutti i partiti di centro sinistra, impossibile con le modeste candidature di continuità imposte, dall’altro sembra contrastare l’eventuale candidatura Del Ghingaro, che potrebbe, questa sì, compattare tutto il centro-sinistra e allargarsi anche all’area liberale di centro, per essere vincente.

Riformisti per Lucca Viva







 

 

 

martedì 12 ottobre 2021

Chi è di sinistra e chi non lo è.

Una delle prerogative storiche dei vecchi partiti comunisti era di stabilire con assoluta certezza chi era di sinistra e chi non lo era. 

La loro parola era come il Battesimo, segnava per la vita.

Questa “bollinatura”, questa patente da dare per essere di sinistra o no è transitata inalterata nei partiti post-comunisti. In Italia, principalmente, al PD.

Per cui i programmi e le decisioni del PD sono sempre e solo di sinistra, quelli che si differenziano da loro, non lo sono, anzi sono di destra.

Questo assioma è non solo acquisito ma indiscutibile in Italia.

La sa bene Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, che ha visto bollare sdegnosamente come “non di sinistra” e quindi ha subito feroci attacchi dall’ala “purista” del PD, alcune delle pregevoli riforme del suo Governo, dal Job act alla riforma della Costituzione.

Fino a stabilire, dopo la restaurazione di sinistra nel PD, che tutto quello che faceva e diceva Matteo, non poteva essere mai di sinistra e doveva essere combattuto.

Lo stesso modo di pensare lo abbiamo nel PD tornato vergine anche a Lucca: vogliamo fare alcuni esempi anche per aprire il dibattito per la costruzione di un programma riformista, per le prossime elezioni comunali a Lucca.

Un Programma amministrativo per Italia Viva, ma anche per il terzo polo, per un candidato alternativo alla sinistra e alla destra, a Sindaco di Lucca.

Il Centro-storico all’interno delle Mura e la sorte dei Paesi e dei quartieri periferici saranno certamente due dei punti di maggior interesse programmatico delle prossime elezioni comunali.

Per il centro-storico come Italia Viva abbiamo elaborato nei mesi scorsi alcune proposte, anche originali: Forte stimolo ad un ritorno alla residenza, per evitare che la città dentro le Mura finisca per diventare, in alta stagione, un dormitorio per turisti e in bassa, uno squallido deserto.

Noi Riformisti vorremmo che la nuova amministrazione comunale lanciasse un grande piano di interventi massicci, mobilitando risorse con l’aiuto delle Fondazioni Bancarie, per realizzare numerose abitazioni “social housing” in affitto e in vendita, per consentire il ritorno nel centro, di giovani coppie e coppie di anziani, ma anche la realizzazione di spazi per il commercio per calmierare i prezzi dei fondi commerciali.

Non uno spot ma un programmato intervento poliennale, di grande impatto economico e numerico, mettendo a disposizione anche alcuni dei grandi contenitori abbandonati o sotto-occupati, presenti nel centro storico.

Quello del recupero di questi numerosi contenitori, pubblici e privati, per migliaia di metri cubi, è un secondo punto prioritario.

Facciamo un breve riepilogo: Manifattura Tabacchi, Caserma Lorenzini, una area grande quasi quanto quella della Manifattura, Mercato del Carmine, Cartiere di S Iacopo, enormi contenitori privati abbandonati da decine di anni.

I grandi immobili pubblici che con grande spreco di denaro pubblico sono stati male restaurati e per questo poco utilizzati dal vasto ex- Real Collegio, con annesso ex Ostello, chiuso da anni, all’enorme Palazzo Guinigi con annessa Torre, insulsamente restaurato senza riscaldamento e inutilizzabile, la Cavallerizza, restaurata e sotto-utilizzata, per mancanza di idee, l’ex cinema Nazionale, il Mignon, parte della Pia Casa e certamente ne scordiamo alcuni.

Un altro discorso andrà fatto per quei contenitori degnamente restaurati dalle Fondazioni Bancarie, che devono trovare, con Convenzioni, anche un utilizzo pubblico, come il San Francesco, l’ex Lazzi in Piazza San Martino

C’è nello Statuto delle Fondazioni un punto inaccettabile che deve essere rimosso: l’utilizzo di questi contenitori, anche quelli pubblici, restaurati, sono fruibili da tutti, ma non dai Partiti Politici, neppure a pagamento. Equiparati alla Mafia.

Un discorso a parte va fatto per le Chiese chiuse, i sotterranei e le casermette delle Mura, le scuole dismesse, ove un Comune attivo e propositivo deve poter fare di più e meglio.

Sull’utilizzo di questi contenitori e di altri che forse ho dimenticato, si gioca l’avvenire di Lucca e noi proponiamo che la prossima amministrazione, debba fare un piano complessivo di utilizzo degli stessi da realizzare ma mano negli anni.

Un grande piano di riutilizzo e recupero di questa parte considerevole di centro-storico, costruendo una proposta che voli alto e che dia una visione di sviluppo per una città vivibile, per almeno i prossimi dieci anni. Due mandati del nuovo Sindaco.

Di fronte abbiamo amministrazioni comunali di destra e di sinistra che negli ultimi 15 anni poco o nulla hanno fatto su queste problematiche dove occorre programmazione, fantasia, duro lavoro quotidiano e una visione di sviluppo complessivo.

Siamo contro decisioni affrettate e spot poco ponderati in nome del finto decisionismo degli ultimi otto mesi, dopo nove anni e passa di colpevole inerzia.

L’unico problema discusso è la Manifattura Sud, una parte dell’intero complesso, divenuto il centro del dibattito perché alla Fondazione CRLucca è venuto in mente di fare un progetto di utilizzo che, all’intento di restaurare il bene, corrispondesse anche un risultato economico per sé stessa, coinvolgendo una delle più grandi società italiane di gestione edilizia.

Giusto o sbagliato ce lo diranno presto gli elettori, non vogliamo riaprire polemiche.

Qui nasce il collegamento con il prologo su chi da patenti di “sinistra”.

Se siamo per le scelte di Tambellini e del PD, sulla Manifattura: quelle sciagurate di ieri e quelle improvvisate di oggi, otterremo subito la patente di essere di Sinistra.

Se siamo perplessi, perché una Giunta che ha avuto 9 anni davanti a sé, per decidere su tutti i contenitori abbandonati, e non lo ha fatto, voglia decidere oggi a spot, su una piccola parte di essi, senza alcuna programmazione complessiva, a otto mesi dalla sua dipartita, siamo di destra.

Se diciamo che sulla Manifattura tutta, sulla vicina ex Caserma Lorenzini, sulle Cartiere San Jacopo, un quarto di tutto il centro storico, si faccia un piano poliennale di restauri per appartamenti da dare in affitto e in vendita in social housing e fondi commerciali per abbassare gli affitti e per rendere nuovamente vissuto il centro storico, siamo di destra

Se invece approviamo la vendita improvvisata di un piccolo pezzo di Manifattura, senza alcuna programmazione del resto, e di tutti gli altri, siamo di sinistra.

Ci rifiutiamo di accettare questi modi di pensare.

Noi abbiamo le nostre posizioni, le nostre priorità che a mio parere sono assai più di sinistra di quelle proposte da Tambellini.

Non seguire Tambellini nei mesi scorsi, nonostante le “pressioni” interne ed esterne, ha preservato le autonome posizioni di Italia Viva, che sono state apprezzate da molti e non siamo stati coinvolti nelle conclusioni sciagurate della vicenda Coima.

Proporre che il Comune di Lucca inizi a prevedere e realizzare case e fondi social housing invece della vendita di pezzi di città, in appalti di dubbia liceità, sarà titolo di merito dei Riformisti e anche di Italia Viva e del futuro Terzo Polo, anche se i puristi del PD, ovunque allocati, ci scomunicheranno e ci bolleranno come non di sinistra.

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

Alcune riflessioni, destinate ai solo iscritti di IV sulla vicenda Pertini

Credo che Italia Viva sia uscita molto bene da questa triste vicenda. Abbiamo avuto una buona visibilità sui mass media locali. Alberto, n...