Lo ha detto Matteo Renzi?
NO!
Lo ha detto Romano Prodi, in TV, ieri sera.
Prodi ha continuato dicendo che sarebbe stato: «molto facile
fare piccole modifiche, anche verbali, ma si è voluto strumentalizzare il
tutto».
Dal fondatore dell’Ulivo arriva una ferma bocciatura del PD
fino all’ultimo irremovibile su ogni tipo di modifica.
«Se uno vuole riformare quei piccoli aspetti della legge su
cui si discuteva, bisognava andare caso per caso – ha detto Prodi – e si trova
l’accordo».
Una volontà che lui stesso sospetta non deve esserci mai
stata:
«Col voto segreto si voleva creare “l’incidente” e
l’incidente c’è stato».
Soprattutto con i renziani di Italia viva, additati come i
principali franchi tiratori del disegno di legge. Alla fine, in quella: «prova
di forza, ha vinto la destra»
Fin qui Prodi che ha confermato implicitamente quello che
ormai molti giornalisti e commentatori politici stanno dicendo apertamente su
questa vicenda:
E’ stato il segretario PD, Letta, spinto dall’odio e dalla
vendetta, ha ordire un vero complotto contro Matteo Renzi, utilizzando il voto
sul ddl Zan
Il giorno prima del voto ha annunciato la volontà di trattare
le modifiche richieste sul testo, da Italia Viva, da mesi.
Renzi, dato per risolto il problema, si trattava di piccole
modifiche, è volato verso i suoi impegni internazionali alla Davos del Deserto.
La Future Investment Initiative, nota con il nome “Davos in
the Desert” iniziata il 29 ottobre è un evento che ha ospitato circa 6.000
oratori provenienti da 30 Paesi, tra cui ufficiali statunitensi, presidenti di
banche mondiali e dei maggiori fondi a livello internazionale. Tra gli ospiti il
presidente del Brasile, Bolsonaro, il premier Indiano, Narendra Modi, e il
monarca della Giordania, il re Abdullah II.
Mentre Renzi era all’estero, Letta ha “dimenticato” la
trattiva, non l’ha neppure iniziata, è andato allo scontro con il centro-destra
facendo mancare voti PD nel segreto dell’urna.
Gli esperti parlano di almeno 40 voti mancanti, perché molti
di Forza Italia e Gruppo misto hanno votato contro la tagliola, insieme ad
Italia Viva, che, per altro, aveva solo 12 votanti.
Complotto riuscito: sacrificando il ddl Zan, Letta ha portato
avanti la sua vendetta facendo ricadere la colpa della decadenza del
provvedimento su Renzi che era in all’estero, per cercare di isolare e
distruggere Italia Viva.
Sono partite subito manifestazioni “spontanee” contro Italia
Viva che hanno visto in piazza assieme ai “buggerati arcobaleno”, dirigenti,
assessori, consiglieri del PD.
Passato il primo momento di stupore per questo trappolone impensabile:
sacrificare una legge giusta, per aberranti fini politici, Italia Viva ha
reagito, dichiarando per bocca di una persona insospettabile come la senatrice
Bellanova, che i senatori di Italia Viva hanno votato compatti contro la
tagliola.
Renzi poi lo ha ribadito con forza.
Sono cominciati ad emergere dai giornalisti e dai
commentatori politici i primi dubbi su questo complotto Lettiano contro Renzi,
dubbi che sono cresciuti ora dopo ora e che trovano il sigillo definito nelle
parole di Romano Prodi, certo non un amico di Renzi.
Un Segretario del PD che affossa una possibile legge contro
l’omofobia, per raggiungere vendette personali e consolidare il ricercato
novello fronte popolare PD 5Stelle Leu, non è più un interlocutore politico
serio e accettabile.
O nel PD emergono con forza i riformisti contestando questi comportamenti di staliniana memoria oppure ogni discorso con il PD deve considerarsi chiuso.
Riformisti per Lucca Viva
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